Università (psicologia) con Willclown Napoli
Perchè il saluto del cuore sconvolge la logica?
Giornata incredibile... Abbiamo iniziato con una presentazione in Aula poi l'abbiamo estesa in forma estemporanea per i corridoi dell'università... Il preside divertito ci lascia liberi nel nostro Happening dimostrativo con la Willclown Napoli (l'attività è stata svolta da Francis, Mara e A.Pina)
clown in corso...
Due giorni... al bordo di un lago per ritrovare un po di "normalità" e
un sorriso che non sia finto ma che esce spontaneo dal cuore, ragazzi
siete stati meravigliosi... il posto non poteva essere dei migliori...
una piccola oasi sul lago di Iseo
ma dove le andate a pescare questi posti
un sorriso che non sia finto ma che esce spontaneo dal cuore, ragazzi
siete stati meravigliosi... il posto non poteva essere dei migliori...
una piccola oasi sul lago di Iseo
ma dove le andate a pescare questi posti
testimonianza
Sono Federica dell'Istituto Michetti. Ho fatto l'esperienza di
volontariato presso l'associazione Willclown! Cercavo qualcosa di
nuovo, di diverso, ma che si adattasse alle mie possibilità; cercavo
un'esperienza di cui non volevo pentirmi, da cui imparare e dare me
stessa, perché penso che concedersi ad una persona che ha bisogno sia
la cosa più giusta per me che per lei. Dare la felicità, l'amore, il
sorriso non ha un costo.. tutto ciò non può essere fatto a scopo di
lucro, o forse si, ma per il nostro cuore perché è l'unica cosa che si
arricchisce. La prima esperienza l'ho fatta presso un centro per
anziani; lì ho trovato il mio habitat ideale, un luogo dove cultura,
sorrisi, parole d'amore erano alla base di tutto, dove ho conosciuto
persone che mi hanno fatto sorridere ed emozionare.
volontariato presso l'associazione Willclown! Cercavo qualcosa di
nuovo, di diverso, ma che si adattasse alle mie possibilità; cercavo
un'esperienza di cui non volevo pentirmi, da cui imparare e dare me
stessa, perché penso che concedersi ad una persona che ha bisogno sia
la cosa più giusta per me che per lei. Dare la felicità, l'amore, il
sorriso non ha un costo.. tutto ciò non può essere fatto a scopo di
lucro, o forse si, ma per il nostro cuore perché è l'unica cosa che si
arricchisce. La prima esperienza l'ho fatta presso un centro per
anziani; lì ho trovato il mio habitat ideale, un luogo dove cultura,
sorrisi, parole d'amore erano alla base di tutto, dove ho conosciuto
persone che mi hanno fatto sorridere ed emozionare.
Il sorriso serio di Patch Adams
In Italia per un tour nell'Università Roma Tre e in quella dell'Aquila, il medico porta per il mondo il suo messaggio. Lo fa da 40 anni, per dire: "Il vero scopo di questa professione non è curare le malattie. Ma prendersi cura del malato"
DI KATIA RICCARDI
HUNTER 'PATCH' ADAMS è un uomo altissimo. A differenza di Robin Williams che nel '98 lo ha interpretato nel film, il vero Adams appare ai bambini come un gigante sorridente e colorato. Tanto quanto ingombrante e scomodo a quelli contro i quali lotta da tutta la sua vita. Quelli che considerano folli le sue idee, inattuabili i suoi sogni, buffonate i suoi metodi. Eppure. Patch Adams con i suoi lunghi capelli bianchi e blu sta combattendo una battaglia per un mondo migliore. E va in giro colorato perché i colori non sono il nemico. Non è un Don Chisciotte. I suoi demoni non sono mulini a vento.
Sono l'ambiente in pericolo invece, la diffusa assenza di coraggio, la mancanza di dottori che si prendano cura del paziente, il poco amore e la poca compassione, la mancanza di strutture sanitarie sensate. I suoi nemici diretti sono la televisione, la superficialità, l'ignoranza, il meccanismo economico e sociale, il capitalismo e il consumismo. Le sue armi restano l'ottimismo e la forza di credere in qualcosa che, realizzabile o meno, gli ha dato la spinta per fare della sua vita, una vita fiera. "Ho 65 anni e i miei sogni, le mie visioni, mi hanno dato sempre grande energia. E' bello svegliarsi la mattina sapendo perché", ha detto quando l'abbiamo incontrato in occasione della sua visita all'Università Roma Tre e a quella dell'Aquila. C'era il sole e c'erano i colori.
Al film nessun accenno. Nonostante l'abbia fatto conoscere al mondo e per questo ne sia grato, il ritratto cinematografico lui non l'ha mai considerato fedele e spesso ha ripetuto che "Williams, per fare me, e anche in modo contestabile, ha guadagnato 21 milioni di dollari. Se fosse stato un po' più simile al vero me, quei soldi li avrebbe donati all'ospedale che tentiamo di costruire da 40 anni. Da lui non sono arrivati neanche 10 dollari".
Sul primo edificio dell'ospedale, che sorgerà a Pocahontas nel West Virgina all'interno del "Gesundheit! Institute" di cui Adams è presidente e fondatore, sarà poggiato il tetto in estate. "E' una vittoria! Quando ho cominciato a progettare un ospedale in cui pazienti e dottori vivono insieme, con cure gratuite, sorrisi e disponibilità, pensavo che ci avrei impiegato 4 anni. Ne sono passati 40...", ha aggiunto con un sorriso da vera 'cheer leader' come si è definito, ragazza pon-pon. Sapendo di essere niente di più lontano. Patch continua a cercare fondi per realizzare il suo ospedale.
Dagli anni Settanta a oggi il mondo è certamente cambiato, ma questa è anche un'epoca che non si tira indietro di fronte alla stranezza, e che riconosce i colori. E' stata calorosa quindi l'accoglienza degli studenti dell'Università Roma Tre, nella sede della Facoltà di Lettere e Filosofia, dove si è svolto un master di primo livello in "Comicoterapia per la formazione del clown dottore". E lo sarà anche alla Facoltà di Psicologia dell'Università dell'Aquila dove il medico del sorriso è atteso nel pomeriggio. Patch Adams è contagioso quando parla. Perché racconta visioni, parla di speranza e lo fa in maniera pratica. Nessuna traccia di misticismo, nessuna venatura religiosa, niente esoterismo. Adams è un medico che sostiene: "Nessun dottore può promettere la guarigione, certo ogni dottore dovrebbe poter promettere che si prenderà cura del paziente".
Ascoltare il malato, seguirlo nel suo percorso di cura, avere tempo da dedicargli. Questa è la professione del medico. "Ma ora non è più così", ha detto. "Ora viviamo in un mondo pronto all'estinzione della nostra specie, dove è venuto completamente a mancare il rapporto tra paziente e medico. I dottori sono sempre più spesso assicurati da compagnie che gli eviteranno eventuali problemi col paziente. Questo mina la fiducia che dev'esserci alla base. Oggi i dottori sono impazienti, e i pazienti disillusi". Al malato oggi non è richiesta più solo pazienza, ma sopportazione.
Fondatore della clownterapia, Adams ha spiegato agli studenti di non aver idea di cosa sia la clownterapia, oltre una parola che sminuisce un concetto. "Il clowning è un contesto per tirare fuori l'amore - ha spiegato Patch Adams - in ogni situazione. Ora ci sono professionisti, clown dottori. Ma non devono esserci regole che impediscano agli altri di portare gioia negli ospedali. Per farlo non è necessario avere un diploma. E' importante portare amore e humor a un paziente - ha precisato - ma non basta. Fare business sulla clownterapia è come fare business farmaceutico. La parola 'terapia' sminuisce tutto, non mi piacciono termini come musicoterapica, danzaterapia e cose del genere".
Provocatorio e irriverente, Adams non ha risparmiato parole contro l'amministrazione Obama, così come in passato ne aveva spese contro quella di Bush. "Barack Obama è una brava persona ma non ha ancora capito che le cose potrebbe cambiarle veramente, perché è il presidente del Paese più potente del mondo". Un Paese che invece non è riuscito a essere all'altezza della crisi di Haiti - dove Patch Adams è stato un mese fa - un Paese che ancora "è in Iraq, ancora in Afghanistan, ancora a Guantanamo", ha continuato.
Attivo in più di 65 Paesi al mondo, tra i quali Cile, Perù, Afghanistan e Cambogia, Patch ora insegna. Per lo più sul campo. "Tutto il mondo è in grande sofferenza, c'è bisogno di giustizia e pace. L'amore è un concetto che si è perso. Non è solo un sentimento, non è una bella sensazione nella pancia, ma una materia complessa, intelligente e importante", ha continuato. "Bisognerebbe insegnarlo nelle scuole, un'ora al giorno, cinque giorni a settimana, per tredici anni, come la matematica. Io intanto insegno ai dottori la cura del malato. L'assistenza e la compassione. Elementi necessari, come le medicine, più delle medicine. La soluzione a una malattia non può essere in una pillola", e infatti non lo è. "Nei primi 12 anni del progetto pilota - ha aggiunto - ho visitato circa 15mila persone nel mondo e non ho mai prescritto uno psicofarmaco".
Il suo sorriso nasce dal dolore. La sua visione della cura nasce da un tentativo di suicidio e tre ricoveri nei 'vecchi' manicomi. Il suo rapporto coi bambini nasce dalla sicurezza che sua madre gli ha saputo dare. Il suo amore per l'essere femminile nasce dalla profonda conoscenza di quello maschile. I suoi colori nascono dal buio. Non chiamatelo clown, non lo è affatto.
Articolo originale da Repubblica
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