Quando si dice che willclown è uno stile di vita...
Qualche giorno fa giravo in reparto con il mio camice bianco a cercare di fare la torocinante seria. Una signore, il cui marito era ricoverato, si sente male e si accascia lentamente a terra. Tutto intorno girano mille medici, chi prende la frequenza, chi la perfusione, chi la pressione... io mi avvicino, mi siedo atterra accanto a lei, le prendo la mano e le inizio ad accarezzare la testa. Tutti i parametri erano normali, era un attacco di panico, ed ecco che i "medici seri" chiamano una barella dal pronto soccorso e svaniscono, chi a prendere un caffè, chi a fumare una sigaretta, chi a far chiacchiere coi colleghi... e quella povera signora stesa lì sul freddo pavimento del corridoio di un reparto, la mia mano stretta nella sua... Saremmo state mezz'ora così, mano nella mano, a parlare del marito in coma vegetativo senza speranza di riprendersi, fino all'arrivo del barelliere. Oggi arrivo in reparto e la signora è lì, in piedi davanti la porta della stanza del marito. Mi fermo per chiederle come sta, e lei mi prende la mano, dicendomi di non cambiare mai, che il mio sorriso ogni mattina le dona la speranza e la forza di continuare a venire in reparto e a parlare col marito anche sapendo che non si risveglierà mai...
E si, willclown è qualcosa che fa parte del nostro cuore e ci insegna a guardare negli occhi le persone, perchè a volte il loro unico bisogno è un pò d'affetto sincero... Roberta S.
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