Le giornate nel campo intanto passano con monotonia, i pochi rimasti non
escono dalle tende se non per andare in mensa. Il freddo comincia a rendere
tutti un po' più nervosi del solito, farsi una doccia è ormai diventata
un'impresa che richiede coraggio e la notte si dorme con quattro o cinque
coperte per paura che l'ennesimo blackout lasci tutti al gelo. I bambini del
campo sembrano però non dar peso a certe cose e scorazzano tra le tende per
giocare con noi volontari.
Il martedì è un giorno di festa per loro perché arrivano i "dottori del
sorriso" dell'Associazione "Will Clown" di Pescara, tre simpatici ragazzi
che allietano il pomeriggio nel campo con giochi di prestigio e palloncini
colorati dalle forme più impensabili. Sami, Hermal e tutti gli altri non
stanno nella pelle, non riescono a spiegarsi come ha fatto il clown a far
scomparire e ricomparire una monetina da dietro il loro orecchio! Una delle
ragazze dell'associazione mi dice che l'entusiasmo dei bambini del campo non
è mai diminuito, neanche nei giorni immediatamente successivi al terremoto,
ma dai loro disegni e dai loro racconti, a volte veri a volte inventati, si
capisce che il trauma che hanno subito farà fatica a scomparire. (Articolo
estratto dal giornale Il meditteraneo)
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