oggi mi chiamano!

Tutti questi giorni sono stati durissimi essendo che il panico che si è vissuti sul campo ha creato tensioni e nervosismi, sia tra gli sfollati che tra gli operatori...Malgrado tutto devo dire grazie a tutti i miei compagni che hanno condiviso pioggia, fame, freddo nelle tende "tutti nello stesso livello" credo che ognuno di noi malgrado i pregiudizi sono stati spinti da una profonda motivazione di essere presente nel momento che più ce ne bisogno... Nel momento del pianto e la disperazione, grazie a tutti i piccoli clown, operatori, abbracciatori, medici, infermieri e psicologici, grazie per aver dovuto subire critiche e strumentalizzazioni mediatiche, eravate li con me nel mio pianto e nel tremore della notte, amici cari, sicuramente siamo diversi nei ruoli ma sicuro uguali negli intenti... Prego che ogni anziano e bambino possa sperimentare la gioia di ricevere un abbraccio, una carezza di un volontario che ha lasciato lavoro, familia e amici per condividere questo momento difficile...In questo campo regno lo spirito dell esenziale dell amore, come una grande familia, ci si incontra e abbraccia mille volte, non ci sono gradi, religioni o differenze sociali si amano anche tra terroni e polentoni, la sofferenza unisce... Oggi è il momento per esserci, oggi che piove e non siamo riconosciuti, oggi che la terra trema ancora, oggi che mani cercano conforto e aiuto, domani sarà istituzionale e i progetti approvati... Ma molti saranno a chiedere... Dove eri quando ero ferito e piangevo...Fuori dal campo ce un medico francese è arrivato sul campo ha detto di essere disponibile, cura e aiuta 16 ore al giorno poi va in macchina a dormire, un altro dedica tutto il giorno ad abbracciare e confortare anziani...Poi torna nella sua tenda umida, ma qui ha trovato "la vita" 14 aprile 2009 francis

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